NESSUNO SI SALVA DA SOLO
Storia di depressione e di un cane, Sole.
Pietro, nome di fantasia di un mio paziente, vuole fare conoscere cosa sia realmente la depressione e mi chiede di raccontare la sua storia. Quelle che leggerete sono le sue parole, forti, chiare, che arrivano dritte.
Sole è il suo cane; io la chiamo la mia "collega terapeuta". Grazie a Sole Pietro si è rialzato e sta prendendo in mano la sua vita. Gli animali sono fantastici, possono darci quel sostegno in
più che ci permette di tirare fuori quel briciolo di grinta che abbiamo dentro e ....di metterci in cammino.
Questo non significa che se si sta male è sufficiente prendere un cane, e Pietro ce lo spiega bene, ma sicuramente se dentro c'è energia, magari nascosta, e se il malessere non è così
grande l'animale può offrire quella motivazione a tirarci fuori dal torpore
dello stare male.
Nella maggior parte dei casi, come ha scelto di fare Pietro, farsi accompagnare in un percorso psicoterapico è la strada più corretta e l'animale, specie se trovi un terapeuta sensibile e capace di permetterti una connessione profonda con il tuo animale... sì che diventa un fantastico alleato nel processo di cura.
Ma adesso vi lascio alle parole, meravigliose, di Pietro.
31.03.2020
“QUI&ORA: IO MI SENTO”….
Da un po’ di settimane tutto attorno a noi sembra rallentare, quasi fermarsi. E in questo clima per noi poco conosciuto ascoltiamo e ci viviamo ancora di più le nostre emozioni. Cosa ascolto? Quale voce dentro di me?
Il mio lavoro di psicoterapeuta mi porta ad ascoltare giornalmente racconti; pezzi di vita vissuta, emozioni provate, progetti in divenire …. Mi porta anche a leggere articoli, post di persone che, ognuno con le proprie modalità, esprimono pensieri e vissuti legati a questo momento impregnato di Covid 19, il Coronavirus.
Paura, disagio, rabbia, incertezza, preoccupazione. Emozioni legittime, giuste per il momento difficile. Il
problema è che assai spesso queste sono pervasive, invadono il nostro cervello, il nostro cuore facendo diventare tossico, malsano tutto ciò che viviamo.
C’è una parola, magica, un modo di essere che si costruisce nel tempo e che adesso può aiutarci davvero tanto. Si chiama RESILIENZA!
La resilienza è la capacità di ripararsi dopo delle esperienze difficili; è anche la possibilità di potere vivere in termini positivi le difficoltà, trovando in esse il valore dell’opportunità della sfida che mobilità le nostre risorse, sia interne che esterne, una sfida dalla quale non possiamo scappare, in nome del raggiungimento di un equilibrio più funzionale. Di questo ne parla molto la psicologia positiva (www.stateofmind.it)
La Psicologia della Gestalt dice che il nostro stare dipende da come noi guardiamo agli eventi, dal significato che gli diamo. Se il coronavirus lo vediamo come “punizione divina”, o come sfiga che ci sta togliendo la gioia di vivere sicuramente le nostre emozioni saranno dei paura, rabbia, preoccupazione e le nostre giornate cupe. Se invece vediamo e viviamo questo momento intanto come evento che non dipende da noi e lo osserviamo come opportunità per ripensare a noi stessi, al nostro modo di vivere la quotidianità, a come abbiamo trascorso il nostro tempo ante codiv 19 allora tutto si illumina di colori completamente differenti.
E’ il momento di mettere in cantiere nuovi progetti, di scoprire o riscoprire ciò che ci piace fare, cercare lati nuovi del nostro essere. Come??? Appunto concentrandoci sugli aspetti positivi. Trovando il senso sano di ciò che è.
Guarda la natura, che sta facendo? Sta comunque andando avanti, sta trovando modalità adattive e la sua storia procede. Ciascuno di noi ha capacità adattive, tiriamole fuori e utilizziamole proprio adesso, momento in cui possiamo fermarci e ascoltare quelle voci così flebili e lontane che non abbiamo mai fatto fiorire.
Se vorrete man mano condividerò con voi delle strategie.
Intanto vi offro questo video sulla respirazione consapevole. Ascoltatelo, seguitelo e quando lo farete vostro, potrete fare la vostra respirazione da soli, o accompagnandovi da una musica che sceglierete. Consiglio: cominciate con un tempo breve e poi lo allungherete. Lasciate fuori i pensieri negativi e se arrivano lasciateli andare ascoltando il respiro o la musica.
La voce che vi condurrà verso questo momento magico del respiro è della mia collega Claudia Ferron, voce dolce e narrante.
https://www.facebook.com/102511501409095/videos/1669780679839164/
Cominciamo a coltivare l’amore per noi stessi e la resilienza!
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Il concetto di salutogenesi è stato sviluppato dal sociologo della medicina israelo-americano Aaron Antonovsky (1923-1994) a seguito di un approccio critico nei confronti del sistema sanitario dell’epoca, incentrato essenzialmente sulle malattie. La domanda innovativa che si poneva Antonovsky era: “Che cosa conserva in buona salute le persone, nonostante le sollecitazioni e gli eventi critici della vita?”. Da questo nuovo orientamento è nato il concetto di saluto genesi, che anziché sulla malattia si concentra sulla salute.
Nel concetto di salutogenesi, salute e malattia non sono due condizioni che si escludono a vicenda, bensì segnano i punti terminali di due poli opposti su un unico continuo. Per Antonovsky la salute non rappresenta uno stato di equilibrio, bensì il risultato di un’interazione dinamica tra fattori d’aggravio e fattori di protezione. In altre parole, la salute deve essere ricreata e mantenuta attraverso le sfide e il superamento quotidiano delle difficoltà. Da questa prospettiva, sorge spontaneo chiedersi in che modo sia possibile affrontare e superare al meglio le difficoltà, e sostenere un movimento in direzione del “polo salute”. La risposta di Antonovsky a questo interrogativo è data dalla ricerca e dalla descrizione di risorse di superamento, definite “risorse generali di resistenza”, che includono risorse fisiche, personali, psichiche, interpersonali, socioculturali e materiali. Si tratta in sintesi del potenziale di cui dispongono gli individui, una sorta di competenza che consente di affrontare in maniera costruttiva tensioni e difficoltà.
La prospettiva salutogenica costituisce un aspetto centrale della promozione della salute.
Che cosa significa concretamente? Ricorrendo a una metafora, Antonovsky paragona la vita a un fiume pieno di pericoli in cui noi nuotiamo; non si tratta di
impedire all’individuo di nuotare nel fiume, bensì di esplorare il fiume, individuarne i pericoli e migliorare le capacità dei nuotatori affinché acquisiscano maggiore
sicurezza.
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via Maglio, Santorso (VI)
via Molin Locra, Valli del Pasubio (VI)
Tel: 340 3841972
Mail:michelaromano.psicologa@yahoo.it