NESSUNO SI SALVA DA SOLO: IL SENSO DELLA DEPRESSIONE

    

   

   NESSUNO SI SALVA DA SOLO

   Storia di depressione e di un cane, Sole.

 

Pietro, nome di fantasia di un mio paziente, vuole fare conoscere cosa sia realmente la depressione e mi chiede di raccontare la sua storia. Quelle che leggerete sono le sue parole, forti, chiare, che arrivano dritte.

 

Sole è il suo cane; io la chiamo la mia "collega terapeuta". Grazie a Sole Pietro si è rialzato e sta prendendo in mano la sua vita. Gli animali sono fantastici, possono darci quel sostegno in più che ci permette di tirare fuori quel briciolo di grinta che abbiamo dentro e ....di metterci in cammino. 
Questo non significa che se si sta male è sufficiente prendere un cane, e Pietro ce lo spiega bene, ma sicuramente se dentro c'è energia, magari nascosta, e se il malessere non è così grande  l'animale può offrire quella motivazione a tirarci fuori dal torpore                                                                                                         dello stare male.

 

Nella maggior parte dei casi, come ha scelto di fare Pietro, farsi accompagnare in un percorso psicoterapico è la strada più corretta e l'animale, specie se trovi un terapeuta sensibile e capace di permetterti una connessione profonda con il tuo animale... sì che diventa un fantastico alleato nel processo di cura. 

 

Ma adesso vi lascio alle parole, meravigliose, di Pietro

 

 Parto da questa frase storica dettata dal Papa per raccontare la mia esperienza. Soffro da molto tempo di una grave depressione, quella che ti paralizza da dentro tutti nervi, che ti fa vedere il nero, che NON ti dà la forza di MUOVERTI neanche se lo vuoi. 
Trovo molto offensivo e fuorviante chi ti dice “anch’io mi sento giù dai che è solo tristezza“. Non è tristezza è una malattia è anche grave. Una malattia molto strana, magari con gli altri sei sorridente solare, Poi ..  leggi sul giornale che uno si è suicidato. 
Sì perché la depressione è un cancro sociale che bisogna mascherare , soprattutto sul lavoro.
Una sera appena rientrato da una mia lunga trasferta di lavoro, mia moglie mi fa: "andiamo fare un giro;, in breve mi ritrovo in una cucina di uno sconosciuto circondato da otto cuccioli di pastore tedesco di razza purissima. Ho sempre avuto paura dei cani. "Non farmi questo sai che non mi piacciono" ho detto a mia moglie.Ce ne era uno in un angolo tranquillo, la femmina sembrava più tranquilla di tutti. Niente di più falso, si è rivelata essere un “diavolo della Tasmania”
Lei ha scelto noi, non il contrario.
Il rapporto di amore tra me e Sole è cresciuto esponenzialmente. Ho trovato finalmente un motivo per alzarmi la mattina, mi ha dato la forza di capire che dovevo aiutarmi, che avevo bisogno di aiuto. Sì perché la depressione va curata, ci vuole un aiuto esterno
Poi è successo… Ho perso il lavoro. Punto centrale della mia vita, troppo forse, un lavoro che mettevo al primo posto, prima di tutte le cose e degli affetti. Io ho avuto anche vari seri problemi familiari, un periodaccio.
Sono di nuovo calate le tenebre su di me; non che prima, con l'arrivo del cucciolo, ne fossi uscito , ma stavo solo un po’ meglio. Ho ricominciato a stare ore ore sul divano In preda a questa paralisi del corpo. Vedevo solo nero nero nero. Volevo la soluzione finale….

Lì è successo il miracolo. 
Ed è arrivata lei, mi prendeva il braccio con Il muso, e vi assicuro che un pastore tedesco quando stringe ti fa diventare bianco dal male. Mi chiamava , c’era una connessione mentale tra lei e me, alzati mi diceva se no ci penso io.
Ho cominciato pian pianino a curarmi, ad andare da psicologi e avere la volontà di uscirne.
Voglio evidenziare che  la cosa non è immediata
Col tempo capirete di cosa avete bisogno 
Trovate una brava psicoterapeuta, datevi il tempo di trovarla. 
Un pò  come quando si compra il vino; prima "assaggiate" una puoi capite qual è il vino per voi. Lo stesso è per il percorso di terapia 
Non abbiate paura , fatevi aiutare da consigli di esperti , e di chi ci è passato
Quando trovare il giusto terapeuta per voi sarà molto importante, con lui potrete lavorare molto bene. Roma non fu costruita in sette giorni, e quindi anche ricostruire il vostro equilibrio mentale è impegnativo E richiede un certo percorso, strumenti di qualità.
Quando mi immergevo nei miei pensieri grigi, Sole mi saltava addosso e stringeva con la bocca, col muso scusate
Non so ancora adesso dire come faccia , ma siamo in connessione mentale. Sole mi ha fatto apprezzare la bellezza del momento, lei è super felice se la porti a camminare; non penso al passato, non penso al futuro, sono lì con lei e so che io sono tutto per lei.
Posso dire che i momenti in cui mi sento più felice, senza maschere, mi sento me stesso, è quando sono in giro a campi da solo con lei.
Trovate la scintilla , lasciate perdere tutto. Le idiozie del tipo “E' solo tristezza, anch’io sto così, dai che passa,”
Non passa ed è una cosa molto grave, fatevi curare.Posso dire che sto un po’ meglio, non sono guarito.
Depressione, detta anche cane nero. È subdola, ci sono giorni in cui ti senti bene e giorni in cui lei ti azzanna, ti stringe alla gola e ti tira giù . 
Per fortuna che nel mio cammino ho trovato un angelo, un diavolo della Tasmania con una forza incredibile, energia inesauribile, il mio amore lo chiamo. Si chiama Sole 
Ci vorrà tempo 
Io ho avuto la fortuna di avere una moglie che mi vuole bene , e che mi ha fatto conoscere Sole , la mia “soul trainer “  
Grazie Pietro, grazie per il regalo che ci hai fatto e continua a scrivere..... Le tue parole dono davvero potenti! 

 

 

 

QUI&ORA: IO MI SENTO

31.03.2020

 

“QUI&ORA: IO MI SENTO”….

 

  

Da un po’ di settimane tutto attorno a noi sembra rallentare, quasi fermarsi. E in questo clima per noi poco conosciuto ascoltiamo e ci viviamo ancora di più le nostre emozioni. Cosa ascolto? Quale voce dentro di me?

Il mio lavoro di psicoterapeuta mi porta ad ascoltare giornalmente racconti; pezzi di vita vissuta, emozioni provate, progetti in divenire …. Mi porta anche a leggere articoli, post di persone che, ognuno con le proprie modalità, esprimono pensieri e vissuti legati a questo momento impregnato di Covid 19, il Coronavirus.

 

Paura, disagio, rabbia, incertezza, preoccupazione. Emozioni legittime, giuste per il momento difficile. Il problema è che assai spesso queste sono pervasive, invadono il nostro cervello, il nostro cuore facendo diventare tossico, malsano tutto ciò che viviamo.

 

C’è una parola, magica, un modo di essere che si costruisce nel tempo e che adesso può aiutarci davvero tanto. Si chiama RESILIENZA!

La resilienza è la capacità di ripararsi dopo delle esperienze difficili;  è anche la possibilità di potere vivere in termini positivi le difficoltà, trovando in esse il valore dell’opportunità della sfida che mobilità le nostre risorse, sia interne che esterne, una sfida dalla quale non possiamo scappare, in nome del raggiungimento di un equilibrio più funzionale. Di questo ne parla molto la psicologia positiva (www.stateofmind.it)

 

La Psicologia della Gestalt dice che il nostro stare dipende da come noi guardiamo agli eventi, dal significato che gli diamo. Se il coronavirus lo vediamo come “punizione divina”, o come sfiga che ci sta togliendo la gioia di vivere sicuramente le nostre emozioni saranno dei paura, rabbia, preoccupazione e le nostre giornate cupe. Se invece vediamo e viviamo questo momento intanto come evento che non dipende da noi e lo osserviamo come opportunità per ripensare a noi stessi, al nostro modo di vivere la quotidianità, a come abbiamo trascorso il nostro tempo ante codiv 19 allora tutto si illumina di colori completamente differenti.

 

E’ il momento di mettere in cantiere nuovi progetti, di scoprire o riscoprire ciò che ci piace fare, cercare lati nuovi del nostro essere. Come??? Appunto concentrandoci sugli aspetti positivi. Trovando il senso sano di ciò che è.

Guarda la natura, che sta facendo? Sta comunque andando avanti, sta trovando modalità adattive e la sua storia procede. Ciascuno di noi ha capacità adattive, tiriamole fuori e utilizziamole proprio adesso, momento in cui possiamo fermarci e ascoltare quelle voci così flebili e lontane che non abbiamo mai fatto fiorire.

 

Se vorrete man mano condividerò con voi delle strategie.

Intanto vi offro questo video sulla respirazione consapevole. Ascoltatelo, seguitelo e quando lo farete vostro, potrete fare la vostra respirazione da soli, o accompagnandovi da una musica che sceglierete. Consiglio: cominciate con un tempo breve e poi lo allungherete. Lasciate fuori i pensieri negativi e se arrivano lasciateli andare ascoltando il respiro o la musica.

 

La voce che vi condurrà verso questo momento magico del respiro è della mia collega Claudia Ferron, voce dolce e narrante. 

https://www.facebook.com/102511501409095/videos/1669780679839164/

 

Cominciamo a coltivare l’amore per noi stessi e la resilienza!

 

 

 

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L'ansia e l'insicurezza al tempo del Covid -19

Bambini e adulti in un momento di fragilità.

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2014

Salutogenesi: quando la psicologia parte dalle risorse del paziente

Il concetto di salutogenesi è stato sviluppato dal sociologo della medicina israelo-americano Aaron Antonovsky (1923-1994) a seguito di un approccio critico nei confronti del sistema sanitario dell’epoca, incentrato essenzialmente sulle malattie. La domanda innovativa che si poneva Antonovsky era: “Che cosa conserva in buona salute le persone, nonostante le sollecitazioni e gli eventi critici della vita?”.  Da questo nuovo orientamento è nato il concetto di saluto genesi, che anziché sulla malattia si concentra sulla salute.

Nel concetto di salutogenesi, salute e malattia non sono due condizioni che si escludono a vicenda, bensì segnano i punti terminali di due poli opposti su un unico continuo. Per Antonovsky la salute non rappresenta uno stato di equilibrio, bensì il risultato di un’interazione dinamica tra fattori d’aggravio e fattori di protezione. In altre parole, la salute deve essere ricreata e mantenuta attraverso le sfide e il superamento quotidiano delle difficoltà. Da questa prospettiva, sorge spontaneo chiedersi in che modo sia possibile affrontare e superare al meglio le difficoltà, e sostenere un movimento in direzione del “polo salute”. La risposta di Antonovsky a questo interrogativo è data dalla ricerca e dalla descrizione di risorse di superamento, definite “risorse generali di resistenza”, che includono risorse fisiche, personali, psichiche, interpersonali, socioculturali e materiali. Si tratta in sintesi del potenziale di cui dispongono gli individui, una sorta di competenza che consente di affrontare in maniera costruttiva tensioni e difficoltà.

 

La prospettiva salutogenica costituisce un aspetto centrale della promozione della salute. 
Che cosa significa concretamente? Ricorrendo a una metafora, Antonovsky paragona la vita a un fiume pieno di pericoli in cui noi nuotiamo; non si tratta di impedire all’individuo di nuotare nel fiume, bensì di esplorare il fiume, individuarne i pericoli e migliorare le capacità dei nuotatori affinché acquisiscano maggiore sicurezza.

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